Asia da esplorare

Viaggiare con lentezza: l’arte del slow travel in Italia

In un mondo dove la velocità sembra essere la parola d’ordine, emerge un modo diverso di viaggiare, un invito a rallentare e a immergersi completamente nell’esperienza. Parlo dello slow travel, un approccio che sta conquistando sempre più persone. E quale cornice migliore dell’Italia, con la sua storia millenaria, la sua cultura ricca e variegata e i suoi paesaggi mozzafiato, per vivere appieno questa filosofia? L’Italia offre infinite opportunità per un’esplorazione autentica, consapevole e profondamente rigenerante.

L’Italia al centro del turismo lento

L’Italia si conferma una delle destinazioni più ambite per chi pratica il turismo lento. Uno studio condotto da Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) in collaborazione con il Touring Club e Ipsos, ha messo in luce come il nostro Paese sia la prima scelta per coloro che cercano un’esperienza di viaggio autentica e sostenibile. I dati parlano chiaro: il 65% dei britannici, il 51% dei francesi e il 49% dei tedeschi indicano l’Italia come la meta ideale per questo tipo di viaggio, superando destinazioni altrettanto popolari come Spagna, Francia e Austria. Questi numeri, raccolti tra il 15 agosto e il 15 settembre 2023, testimoniano il crescente interesse verso un modo di viaggiare che mette al primo posto la qualità dell’esperienza, il contatto con la realtà locale e il rispetto per l’ambiente.

Una vasta rete di cammini

Lo stesso studio ha permesso di mappare la vasta rete di cammini presente in Italia, rivelando l’esistenza di circa 30.000 km di sentieri, distribuiti su 100 diversi itinerari. Un dato sorprendente è che ben 79 di questi itinerari dispongono di un sito web ufficiale, a dimostrazione del forte impegno nel rendere queste rotte accessibili e fruibili. Il 75% di questi siti web fornisce informazioni dettagliate su alloggi, ristoranti e servizi aggiuntivi, come il trasporto bagagli. Inoltre, il 74% offre la possibilità di scaricare tracce GPX e rilascia le “credenziali” (una sorta di passaporto del camminatore), mentre il 69% mette a disposizione guide o materiale informativo, sia in formato cartaceo che digitale. E i numeri sono in costante crescita, come dimostra l’aumento del 29% registrato nel 2024, con quasi 200.000 camminatori che hanno scelto l’Italia per vivere un’esperienza di turismo lento, secondo fonti ufficiali.

Destinazioni slow in Italia

L’Italia è un vero e proprio scrigno di tesori per chi ama viaggiare lentamente, con una varietà di proposte che spaziano dalle coste alle montagne, dalle città d’arte ai piccoli borghi.

La Sardegna e il cammino

La Sardegna, ad esempio, sta investendo molto nel turismo lento, con iniziative come “Noi Camminiamo in Sardegna”, promossa dall’Assessorato del Turismo. Questo progetto, come si legge sul sito dedicato, punta a valorizzare il territorio e le comunità locali, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica, sostenibile e lontana dai circuiti turistici tradizionali. L’obiettivo è quello di distribuire i flussi turistici in modo più uniforme su tutto il territorio, superando la concezione di una Sardegna legata esclusivamente alle mete balneari. “Noi Camminiamo in Sardegna” si concentra sulla promozione di cammini, luoghi di pellegrinaggio e itinerari culturali e religiosi, offrendo un modo diverso di scoprire l’isola.

La Puglia a piedi

Anche la Puglia si distingue per il suo impegno nel turismo lento. Nel 2024, la regione ha registrato un impressionante aumento del 48% nelle credenziali rilasciate per i suoi cammini, un segnale inequivocabile del crescente interesse verso questa forma di turismo. La Lombardia si conferma la regione italiana con il maggior numero di viandanti che scelgono i Cammini di Puglia (22,2%), seguita dal Piemonte e dalla stessa Puglia. Tra i percorsi più apprezzati, spicca il Cammino Materano, con un incremento del 37,5%. Questi risultati sono il frutto di investimenti mirati da parte della Regione, che tra il 2023 e il 2024 ha stanziato circa un milione di euro, generando un impatto economico stimato di oltre 7,6 milioni di euro, come riportato da Buonasera24.

Altre gemme italiane

Ma le opportunità per vivere un’esperienza di slow travel in Italia non si limitano a queste due regioni. Pensiamo alla Toscana, dove è possibile percorrere in bicicletta le strade bianche dell’Eroica, immergendosi nei suggestivi paesaggi del Chianti, come suggerito da questo articolo. Oppure al Trentino, con i suoi sentieri che si snodano tra le maestose Dolomiti, come quelli della Val di Fassa, un vero paradiso per gli amanti del trekking. E che dire dell’Umbria, dove si può vivere un’esperienza enogastronomica indimenticabile, degustando i pregiati vini di Montefalco e i prelibati tartufi di Norcia? Questi sono solo alcuni esempi di come l’Italia sappia offrire esperienze uniche e autentiche a chi sceglie di viaggiare con lentezza.

I vantaggi di un viaggio lento

Scegliere di viaggiare lentamente porta con sé numerosi benefici, sia per il viaggiatore che per l’ambiente e le comunità locali. Innanzitutto, permette di vivere i luoghi in modo più profondo e autentico, entrando in contatto diretto con la cultura, le tradizioni e le persone del posto. Un sondaggio condotto da Airbnb e YouGov ha rivelato che il 74% degli intervistati in Emilia Romagna considera lo slow travel un’opportunità per vivere i luoghi visitati in modo più intenso, mentre il 75% lo vede come un’occasione preziosa per trascorrere momenti unici con i propri cari, come si legge su questo articolo.

Autenticità e benessere

L’autenticità è un altro aspetto fondamentale dello slow travel: il 70% degli emiliano-romagnoli intervistati la ritiene un elemento imprescindibile per un viaggio davvero soddisfacente. Ma c’è di più: per il 73% dei romagnoli, il turismo lento rappresenta una vera e propria “terapia contro lo stress”, un modo per ritrovare uno stile di vita più semplice e rilassato, lontano dalla frenesia della quotidianità. E i benefici non si limitano al benessere psicofisico del viaggiatore.

Un’impronta leggera e sapori autentici

Lo slow travel, infatti, promuove anche un approccio più sostenibile al viaggio. Scegliere mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, come treni e biciclette, contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, come sottolineato da Movimento Lento. Inoltre, privilegiare strutture ricettive locali, come agriturismi e B&B, e prodotti a km 0, non solo supporta l’economia locale, ma permette anche di scoprire i sapori autentici della tradizione culinaria italiana. L’enogastronomia, infatti, è un elemento imprescindibile dello slow travel, un modo per entrare in contatto con la cultura e l’identità di un territorio attraverso i suoi prodotti e le sue ricette.

L’Impatto Economico Positivo

L’adozione di pratiche di slow travel non solo arricchisce l’esperienza del viaggiatore, ma genera anche benefici economici tangibili per le comunità locali. I turisti che scelgono di viaggiare lentamente tendono a spendere di più in loco, privilegiando l’acquisto di prodotti artigianali, la partecipazione a esperienze autentiche e il supporto a piccole imprese locali. Questo si traduce in un maggiore indotto economico per le attività del territorio, contribuendo a creare nuove opportunità di lavoro e a sostenere le economie locali. Inoltre, il turismo lento, incentivando la destagionalizzazione e la distribuzione dei flussi turistici su aree meno conosciute, aiuta a preservare il patrimonio culturale e ambientale, generando un circolo virtuoso di sviluppo sostenibile.

Un cambio di prospettiva

Il turismo lento in Italia non è semplicemente una moda passeggera, ma rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma nel modo di concepire il viaggio. Si tratta di un ritorno alle origini, un invito a riscoprire il valore del tempo, dello spazio e dell’autenticità. L’Italia, con il suo inestimabile patrimonio culturale, i suoi paesaggi variegati e le sue tradizioni secolari, si conferma la destinazione ideale per abbracciare questa nuova cultura del viaggio, un viaggio che arricchisce l’anima e lascia un segno indelebile nel cuore.